

In questo momento emerge nell’esperienza di Agostino una visibile, marcata ammirazione proprio per il fratello Annibale, che si trova nel pieno della sua fase di classicismo neo-raffaellesco proprio durante il soggiorno nella Roma del cardinal Odoardo Farnese verso la fine del Cinquecento.
È infatti allo scadere degli anni Ottanta, dopo il giovanile cursus culturale di carattere decisamente sperimentale tracciato tra arte veneziana e modelli correggeschi, che nell’arte di Agostino si viene introducendo un gradevole e poetico messaggio pittorico, affettuoso e gentile. Anche in questa composizione Agostino sembra davvero introdurre – come scrisse Maurizio Calvesi nel 1956 – un “garbato accento di idealismo romano” innestandolo sulla prima sensualità di origine bolognese.
È infatti allo scadere degli anni Ottanta, dopo il giovanile cursus culturale di carattere decisamente sperimentale tracciato tra arte veneziana e modelli correggeschi, che nell’arte di Agostino si viene introducendo un gradevole e poetico messaggio pittorico, affettuoso e gentile. Anche in questa composizione Agostino sembra davvero introdurre – come scrisse Maurizio Calvesi nel 1956 – un “garbato accento di idealismo romano” innestandolo sulla prima sensualità di origine bolognese.
Andrea Emiliani